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UN GIORNO SULLA FERROVIA MUSEO BLONAY-CHAMBY

di Gianpiero Bottazzi

 

Un sogno diventato realtà e che continua a vivere dopo quasi 60 anni. L’avventura nasce nel maggio 1966 quando il collegamento ferroviario a scartamento metrico da Blonay a Chamby viene chiuso a seguito della scarsità di passeggeri. Siamo nella Svizzera Romanda sulle colline del lago di Ginevra, tra Vevey e Montreux. Subito dopo la chiusura, un piccolo gruppo di appassionati lancia l’idea di far rinascere la linea come ferrovia turistica a vapore. Dopo qualche mese si tiene l’assemblea costituente della “Società per la creazione della ferrovia turistica Blonay-Chamby” con ben 82 soci fondatori. I volontari si mettono subito al lavoro per definire i complessi aspetti legali per ottenere la concessione, oltre che per la manutenzione dei binari e la ricerca del materiale rotabile. Dopo poco più di due anni, nel luglio 1968, viene inaugurata la ferrovia turistica con grande partecipazione di pubblico (20.000 passeggeri nel primo anno). Nei decenni successivi continua la raccolta di rotabili ferroviari, viene realizzato ed ampliato il deposito museale e poi gli spazi per l’officina e per l’accoglienza dei visitatori.  

Passare una giornata sulla ferrovia museo Blonay-Chamby è un’esperienza emozionante. Quando sali sulle carrozze ti senti un passeggero di fine Ottocento, con i suoni e gli odori tipici delle ferrovie di una volta. I treni storici con locomotiva a vapore salgono nel bosco per quasi tre chilometri superando una profonda gola con uno spettacolare viadotto, lungo 78 metri e alto 45. Arrivati a Blonay, il treno torna indietro per alcune centinaia di metri e, attraverso un raccordo, raggiunge il museo/deposito di Chaulin. E’ un luogo affascinante che ospita nel deposito 80 veicoli storici su rotaia di cui più di 50 dinamici. Nel museo si possono ammirare, tra l’altro, una carrozza passeggeri realizzata per la linea del Moncenisio e anche numerosi tram provenienti da Berna, Friburgo, Ginevra, Losanna e Neuchâtel. Durante la visita si avverte l’entusiasmo dei volontari impegnati in svariate attività: dalla guida delle locomotive al controllo biglietti, dall’accompagnamento dei visitatori al restauro in officina. Ci si sente a casa e sembra di rivivere l’atmosfera che c’è in Atts che ha molte caratteristiche in comune, nonostante sia nata più recentemente. Anche per la nostra associazione l’obiettivo di una linea storica è stato raggiunto, con l’inaugurazione della linea tranviaria 7 nel 2011, e ora ci stiamo impegnando per realizzare un museo del trasporto su ferro. Gli amici dell’associazione Blonay-Chamby ci sono riusciti, perché il sogno non potrebbe diventare realtà anche a Torino?

Foto di Enrico Piccablotto