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I TRAM DI OPORTO*

di Roberto Cambursano

 

Quando pensiamo al Portogallo come “paese tranviario”, istintivamente ci viene in mente Lisbona: in effetti la capitale lusitana, pur avendo conservato solo una piccola parte della sua rete tranviaria (è oggi ridotta ad appena 27 km!), è riuscita a fare dei suoi minuscoli tram gialli “Remodelados” un’icona universalmente nota. Ma in Portogallo c’è un altro posto dove il tram è ben più presente, nella duplice veste storica e moderna: si tratta di Oporto, la seconda città del paese.

Oporto sorge alla foce del fiume Douro sull’Oceano Atlantico a circa 300 km a nord di Lisbona; la municipalità vera e propria conta solo 240.000 abitanti, che salgono però a 1.700.000 se si considera l’area metropolitana.

Il trasporto urbano e suburbano è gestito da due aziende: la STCP (Sociedade de Transportes Colectivos do Porto) è l’azienda pubblica che gestisce la rete di autobus e la rete tranviaria storica, mentre l’azienda multinazionale Transdev gestisce la rete tranviaria moderna denominata “Metro do Porto”, che è strutturata a standard di metrotranvia con alcuni tratti sotterranei e si ispira al modello tedesco di “Stadtbahn”. Il sistema tariffario è strutturato a zone, i documenti di viaggio sono unici (sistema “Andante”) e valgono sui mezzi di entrambe le società.

La storia del tram a Oporto iniziò nel 1872, anno in cui entrò in servizio il primo tram a cavalli; il primo tram elettrico circolò nel 1895 e da allora la rete tranviaria continuò a crescere fino all’inizio degli anni Sessanta, quando iniziò il periodo di progressivo declino durato fino alla fine del secolo.

La rete tranviaria di Oporto dispone oggi di due sistemi indipendenti: la rete storica, residuo della rete di prima generazione, è strutturata su 3 linee e si sviluppa su un totale di 9 km, mentre la rete moderna conta 6 linee per un totale di 67 km. Per entrambi i sistemi, i binari hanno scartamento standard (1435 mm); l’alimentazione elettrica in corrente continua è a 600 Volt per la rete storica e a 750 Volt per la rete moderna.

Il Museo del tram di Oporto, inaugurato nel 1992, è gestito direttamente dall’azienda di trasporto SCTP e si trova presso il piccolo deposito di Massarelos, situato nei locali di una ex-centrale elettrica sulla sponda destra del Douro in posizione semi-centrale.

Oltre ad una ventina di veicoli storici in esposizione permanente (di varie epoche e in parte funzionanti), il comprensorio ospita anche una trentina di altri tram storici funzionanti e destinati a servizi speciali occasionali. Il Museo è aperto tutti i giorni dalle 10,00 (il lunedì dalle 14,00) alle 18,00.

La SCTP, oltre a gestire le operazioni di restauro e manutenzione dei tram storici, organizza tutte le uscite dei veicoli sia per manifestazioni che per noleggi e gestisce le linee storiche regolari.

La rete tranviaria storica è composta dalle linee 1, 18 e 22, che operano in una ristretta porzione di città che dal centro storico si estende lungo la sponda destra del Douro. Tutti gli impianti sono stati ricostruiti in anni recenti sugli antichi percorsi ma con nuovi criteri estetici “turistici” (massicciata in cubetti di pietra, impiantistica con caratteristiche di pregio, arredo urbano molto curato) e in massima parte in sede propria. Il risultato ottenuto è una integrazione molto buona con la viabilità cittadina, sia nelle zone pedonali sia nelle vie in cui è presente il traffico privato. La rete storica è in massima parte a binario unico e (tranne un piccolissimo tratto in comune fra le linee 1 e 18) non c’è sovrapposizione fra le tre linee, anche se esistono raccordi di servizio per passare da una linea all’altra che vengono usati per i rientri e le uscite dal deposito e per le corse speciali effettuate in occasione di manifestazioni e noleggi. Esistono parecchi punti di incrocio con raddoppio di binario, dotati di semafori tranviari regolati da un sistema centrale computerizzato: ciò permette un esercizio fluido e senza rallentamenti, anche perché gli intervalli dei passaggi non scendono di norma al di sotto dei 20 minuti. Il servizio si effettua tutto l’anno e in tutti i giorni della settimana dalle 8 alle 20.

Sulle linee storiche sono validi gli ordinari abbonamenti della rete di trasporto pubblico di Oporto, mentre i turisti e i viaggiatori occasionali devono acquistare degli speciali biglietti di corsa semplice, non validi sulle linee ordinarie.

la linea 1 è la più trafficata e costeggia il fiume Douro dalla foce (Passeio Alegre) fino a Infante, nella zona centrale turistica di Ribeira; è gestita con tram a carrelli.

la linea 18 è gestita con tram a due assi e collega il centro cittadino (Carmo, dove transita la linea 22), con il Museo del Tram (Massarelos, dove incrocia la linea 1).

la linea 22 ha un percorso ad anello che prolunga la linea 18 all’interno della zona più centrale della città; anch’essa è gestita con tram a due assi. Il capolinea è nella piazza Batalha.

Il parco tranviario storico circolante è composto esclusivamente da veicoli originali della rete di Oporto risalenti agli anni Venti, Trenta e Quaranta; la livrea è per tutti di color crema e nocciola.

Il “Metro do Porto” è in funzione dal 2002, quando fu inaugurato il primo tratto della linea A che sfruttava la sede, in parte sotterranea, di una vecchia ferrovia dismessa. Lungo questo asse si sono via via aggiunte negli anni seguenti altre quattro linee (B, C, E, F), che hanno il tratto centrale in comune e si diramano in periferia in varie direzioni. Nel 2005 è entrata in funzione la linea D, la più carica della rete, che incrocia tutte le altre in corrispondenza della stazione di Trindade e ha anch’essa un percorso parzialmente sotterraneo: questa linea sovrappassa il fiume Douro sul famoso storico ponte in ferro a due piani “Luis I”, condividendone con i pedoni il piano superiore, mentre le auto transitano su quello inferiore. Una particolarità della sola linea B è lo sdoppiamento del servizio fra una linea principale che effettua tutte le fermate e una linea rapida che ferma solo nelle stazioni più importanti (denominata “B Expresso”).

Il materiale rotabile moderno è composto da due serie di veicoli di marca Bombardier, bidirezionali e multiarticolati, che possono marciare anche accoppiati in convogli di due unità; la livrea è di colore giallo con fasce nere. I più “anziani” sono i 72 “Flexity Outlook” (anche noti come “Eurotram” e molto simili a quelli in servizio a Milano e a Strasburgo, furono prodotti in origine da ADTranz, un’azienda poi acquisita da Bombardier), lunghi 35 metri e dotati di pianale interamente ribassato; i più recenti sono i 30 “Flexity Swift”, entrati in funzione nel 2008 e lunghi 37 metri, dotati di pianale parzialmente ribassato in quanto si tratta di un modello concepito per linee di “Tram-treno”.

Vi sono anche numerose linee di autobus di varie tipologie, in parte impiegati su linee di adduzione alla rete su ferro e in parte su linee forti nelle zone sprovviste di servizio tranviario.

Completano l’offerta urbana di trasporto una funicolare (“Funicolar dos Guindais”), che collega la riva destra del Douro con il capolinea di Batalha della linea storica 22 nella zona alta del centro storico e una cabinovia (“Teleferico de Gaia”) che costeggia la riva sinistra del Douro e collega la zona delle cantine del famoso vino di Oporto con la fermata della linea D posta all’estremità del ponte Luis I. Un’ultima curiosità: è’ esistita fra il 1891 e il 1924 una linea a cremagliera in sede stradale che collegava, tutta all’interno del territorio di Vila Nova de Gaia, la riva sinistra del Douro con la stazione ferroviaria, ma di essa non è rimasta alcuna traccia.

RETE TRANVIARIA DI OPORTO: DATI SALIENTI
Aziende di trasporto

Rete storica: SCTP www.stcp.pt
Rete moderna: Metro do Porto www.metrodPorto.pt

Museo del tram (gestito da STCP) www.museu-carro-electrico.stcp.pt
Anno apertura 1872
Scartamento 1435 mm
Alimentazione elettrica

Rete storica: 600 Vcc
Rete moderna: 750 Vcc

Sviluppo rete

Rete storica: 9 km
Rete moderna: 67 km

Numero linee

Rete storica: 3
Rete moderna: 6

Numero veicoli in servizio

Rete storica: 34
Rete moderna:102

 

IMMAGINI (tutte le foto sono di Roberto Cambursano – agosto 2019)
fig.1- IL MUSEO DEL TRAM / Vista interna del Museo del Tram di Massarelos.
fig.10- LINEA B EXPRESSO / Un convoglio composto da due Flexity Swift di Bombardier in servizio sulla linea B Expresso in transito nella stazione sotterranea di Casa de Musica.
fig.11- LINEA E / Un Eurotram singolo in servizio sulla linea E per l’AerPorto in sosta sul terzo binario di capolinea nell’importante stazione sotterranea di Trindade.
fig.12- TELEFERICO DE GAIA / La cabinovia che collega la fermata “Jardim do Morro” della linea D con la zona delle cantine del vino Porto in riva al Douro.
fig.2- DEPOSITO DI MASSARELOS / Il capannone di rimessaggio nel deposito di Massarelos dei tram storici circolanti.
fig.3- LINEA 1 / Un tram storico a carrelli in servizio sulla linea 1, proveniente da Infante e diretto a Passeio Alegre, in transito nei pressi del Museo del Tram, sul corto tratto a doppio binario in comune con la linea 18.
fig.4- LINEA 1 / Un tram storico a carrelli in servizio sulla linea 1 in procinto di partire dal capolinea di Passeio Alegre diretto a Infante.
fig.5- LINEA 18 / Un tram storico a due assi in servizio sulla linea 18, proveniente da Massarelos, in arrivo al capolinea centrale di Carmo (punto di trasbordo sulla linea 22).
fig.6- LINEA 22 / Un tram storico a due assi in servizio sulla linea 22 in transito sul percorso centrale ad anello nella Rua 31 Janeiro.
fig.7- PONTE LUIS I / Lo storico ponte in ferro Luis I con un convoglio della linea D in transito al piano superiore.
fig.8- EUROTRAM SUL PONTE / Un convoglio composto da due Eurotram (Flexity Outlook) di Bombardier in servizio sulla linea D in transito sul Ponte Luis I diretto verso Vila Nova de Gaia.
fig.9- LINEA D / Un tratto superficiale in sede propria della linea D a Vila Nova de Gaia.

*Nella lingua lusitana la città si chiama "Porto", il cui significato è appunto quello di "porto". La dizione italiana "Oporto" ricalca la regola del portoghese di accompagnare il nome della città con l'articolo determinativo maschile "o" (= il) per distinguerla dal corrispettivo nome comune (altrimenti le città di norma non hanno alcun articolo). Per la stessa regola anche la città di Rio de Janeiro, in Brasile, viene sempre accompagnata dall'articolo determinativo maschile in quanto "rio" è il nome comune che indica "fiume", ma per motivi storici o fonetici, tale pratica non si riscontra anche nelle traduzioni italiane.