Il primo autobus in forza all'Atm di Torino: il Lancia Eptajota carrozzato Garavini. L'Atm ne acquistò 10 per la prima linea automobilistica della città inaugurata nel 1929: la linea 52 che collegava il Ponte del Gatto (in via Sabaudia) con Cavoretto. Nell'immagine però si vedono due esemplari in sosta di fronte alla stazione Porta Nuova probabilmente per qualche servizio speciale. Questi autobus resteranno in servizio senza particolare gloria fino alla guerra quando il comando tedesco ne requisirà l'ultimo esemplare ancora in funzione. Di esso sparirà ogni traccia.
Nichelino, di fronte al municipio fa capolinea il filobus che collega il paese con piazza Bengasi in Torino. Il veicolo è un benzofilobus, ovvero un filobus bimodale con un motore a scoppio in grado di muoverlo anche senza le aste. Immatricolato nel 1937, dopo la guerra sarà convertito alla sola trazione elettrica e svolgerà servizio fino al 1960 quando poi sarà ceduto e demolito.
Per approfondire la storia filoviaria in Torino si consiglia il libro "Filobus a Torino" edito da Atts.
Filobus modello Fiat 2405 acquistato nel 1955 in 24 esemplari per la neonata linea per Rivoli. In quell'anno infatti il servizio svolto fino a quel momento dalla tranvia intercomunale (il trenino soprannominato "tritatutto") venne rimpiazzato da più moderni filobus. Anche l'Atm ne acquisterà degli esemplari per il servizio urbano ma mentre quelli della CTREA (il consorzio Torino-Rivoli) saranno colorati rosso-crema, gli altri rispetteranno la norma dei due toni di verde. L'immagine è emblematica in quanto raffigura passato e futuro: in primo piano il nuovo filobus, dietro il vecchio tram. La linea (e i veicoli) resteranno in funzione fino al 30 dicembre 1979.
Per approfondire la storia filoviaria in Torino si consiglia il libro "Filobus a Torino" edito da Atts.
Autobus Fiat 413 con motore a 6 cilindri e 177cv di potenza massima. Ha cambio semiautomatico con comando elettro-pneumatico e frizione comandata automaticamente ma con convertitore idraulico che rende la partenza dolce come un autobus moderno. Ha tre assi, di cui i due posteriori sono motori. Studiati da Viberti con telaio Monotral appositamente per prestare servizio per i festeggiamenti del centenario dell'Unità d'Italia, furono costruiti in soli 12 esemplari che alla chiusura dei festeggiamenti vennero spostati sul servizio di linea rimanendo per quasi tutta la loro esistenza sulla linea 64 (la foto lo ritrae in prossimità del capolinea in piazza Castello). Erano estremamente avveniristici per l'epoca adottando soluzioni moderne in uso ancora oggi: pianale ribassato e senza gradini interni (esclusi ovviamente quelli per salire al secondo piano), sospensioni pneumatiche, motore e trasmissione laterale che lasciavano l'ambiente passeggeri libero dall'ingombro degli organi meccanici. Di tutti gli esemplari costruiti una sola vettura è sopravvissuta ed è comproprietà dell'Associazione Torinese Tram Storici e del Gruppo Torinese Trasporti. Si tratta del primo e unico autobus storico italiano a poter effettuare regolare servizio di linea.
Per approfondire la storia dell'autobus a due piani si consiglia il libro "Due piani su Torino" edito da Atts.
Negli anni Settanta, dopo lo shock della crisi energetica e con le città in forte espansione, serve un autobus che possa offrire confort, capienza e velocità: la Fiat acquisisce dalla Lancia il progetto del Lancia Esagamma e lo evolve nel modello 421 che a Torino arriverà a contare circa 800 esemplari nel parco Atm. Quello in fotografia è uno dei primi ripreso in piazza San Carlo per le foto ufficiali di rito. La colorazione rosso-crema distinguerà i veicoli dotati di emettitrice a bordo da quelli verdi dotati di bigliettaio. Questo modello di autobus circolerà fino ai primi anni Duemila.
Per approfondire la storia dell'autobus a due piani si consiglia il libro "Fiat 421 un leone tra gli autobus" edito da Lola Comunicazione.