Corso Settembrini anni Cinquanta: si vedono vari tram in servizio sulla linea 1 e -dietro- anche una vettura della linea 28 navetta. I tram stanno aspettando l'uscita degli operai dallo stabilimento Fiat Mirafiori.

Immagine ripresa negli anni Trenta in via XX Settembre, che al tempo era percorsa a doppio senso tranviario. Solo il 15 giugno 1951 la via diventerà definitivamente a senso unico e i tram diretti verso Porta Nuova verranno spostati su via Arsenale (un tentativo era stato fatto già nel 1934-38 senza però successo). I binari saranno quindi stati rimossi negli anni successivi, anche se non completamente poiché alcuni tratti resteranno sepolti fino al 2021 quando altri lavori li porteranno alla luce. Uno di questi reperti è visibile nella teca dedicata a "binari e scambi".

La linea 41 collegava Porta Nuova con la palazzina di caccia di Stupinigi. Qui nell'immagine si vede il tratto finale della linea che a sud di piazzale Caio Mario era gestita a binario unico. Alcuni libri parlano di una gestione ad accumulatori per il tratto finale ma nessun documento aziendale né le cronache cittadine confermano tale ipotesi.

Per approfondire la storia della linea 41 si consiglia il libro "Peter Witt da Cleveland a Torino" edito da Atts.

Traffico molto caotico di fronte alla stazione Porta Nuova con tram monocassa serie 3100 ripresi in fermata e una vettura articolata serie 2700 ferma al capolinea della linea 6. In piazza i binari che girano attorno ai giardini Sambuy sono collegati e attivi anche se vicini al loro pensionamento. Si invita a fare un confronto con una analoga inquadratura ripresa negli anni Dieci.

Anni Sessanta, vista del viale I Maggio e della parte bassa dei Giardini Reali. I tram fotografati sono entrambi moderne vetture serie 3100 in servizio sulla linea 12 che collegava al tempo via Frejus con il cimitero Monumentale passando attraverso i Giardini Reali. Confrontate questa immagine con una vista simile ripresa negli anni Dieci.

Una motrice serie 2100 e una motrice serie 2500 fanno da sfondo a questa parte dell'officina che si occupa dei carrelli dei tram. Siamo negli anni Trenta e in primo piano sono pronte moderne sale montate in cui è ben visibile l'ingranaggio della trasmissione che si incerniera sul pignone dell'albero motore. Le ruote non sono più quelle d'un tempo a raggi, ma di un modello più recente.

Una vista di una sala personale ripresa tra la fine degli anni Venti e gli inizi degli anni Trenta: si possono notare le bacheche contenenti gli avvisi al personale oltre a tranvieri e bigliettai ritratti in un momento di pausa. Tutt'oggi nei depositi vi sono delle sale a disposizione del personale dove potersi svagare in attesa dell'inizio del proprio turno.

La foto anni Trenta ritrae l'ufficio preparazione delle dotazioni dei bigliettai. Tranvieri e bigliettai formavano squadre fisse e se il primo si dedicava alla conduzione del tram, il secondo aveva il compito di provvedere all'esazione dei soldi per i biglietti. Ogni bigliettaio, chiamato anche "fattorino" o "bigliettario", disponeva di una borsa contenente le mazzette dei biglietti, un fondo cassa per i resti oltre alla pinza per vidimare i titoli di viaggio.

Ci troviamo in via della Consolata angolo corso Regina Margherita, intorno agli anni Trenta. Sullo sfondo si vede il Cottolengo mentre in primo piano vi è il cantiere di rinnovo dei binari. Il lavoro è prevalentemente manuale, gli attrezzi sono pochi: sulla sinistra, vicino allo scambio, si intravede una binda usata per sollevare le pesanti rotaie di metallo. Un esemplare di binda, conservato nel museo, è visibile nel percorso di visita.

Vista interna dell'officina di costruzione dei binari del tram situata a fianco del deposito San Paolo e denominata ancora da molti "DMI" (divisione materiale infrastrutture). Questa officina, tutt'ora esistente benché naturalmente modernizzata, costruisce curve, incroci e scambi. L'immagine è databile tra gli anni Trenta e Cinquanta.

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