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Qualcuno ha mai potuto pensare Torino senza tram? Se in passato c'è stato chi ci ha provato, oggi una simile idea appare una semplice boutade. Sarebbe come se a Torino rinunciassimo alla Mole o ai Gianduiotti: impossibile. Ma chi pensa invece al passato dei nostri scampanellanti vecchi tram? Per fortuna se ne occupano GTT e ATTS, oltre a qualche ente benefico. Sono loro che dedicano risorse e tempo a salvare e restaurare questi nobili e mobili pezzi di storia urbana. Eh sì, perché le carrozze di un tempo, rosso crema, a due toni di verde o arancione, sono state forse l'oggetto più colorato e insostituibile dello spazio urbano e della vita quotidiana dei torinesi. Questa mostra di acquerelli è un piccolo omaggio alle squillanti sagome viaggianti della Torino di un tempo. Le chine colorate esposte non vogliono essere una nostalgica celebrazione di quando la carrozza tranviaria rappresentava, insieme alla bici e ad un paio di scarpe, il mezzo di locomozione urbana per eccellenza. Nessun rimpianto per un'epoca frugale e a tratti anche aspra e tragica. La chiave di lettura di queste vignette è la storica simbiosi tra le case e i mezzi che le scorrevano accanto. E insieme ad essi i binari, la linea aerea, i semafori e le fermate che in passato ed ancora oggi fanno così tanto parte dell'immagine della città. La scelta dell'acquarello è voluta sebbene non in armonia con il soggetto. La macchina, la velocità, il ferro, quindi il tram, prediligono altre tecniche, più economiche e meno sfumate. Maestri del passato hanno rappresentato non a caso il tram come elemento importante della loro estetica utilizzando la pittura ad olio, la xilografia o la tempera. Ricordiamo tra i maggiori: Ernst Kirchner, Mario Sironi o Paul Delvaux. Il colore ad acqua si presta per contro volentieri a paesaggi romantici e un tantino decadenti. Ama fragili e svenevoli raffigurazioni di fiorellini e praticelli. Magari anche fanciulline lungocrinite e languide. Nelle vignette esposte si è cercato perciò di impiegare le velature tenui e sfumate dell'acquerello apposta per prendere affettuosamente in giro Torino e un mezzo che le si addice intimamente. Torino è una città che tanti hanno volentieri definito austera, geometrica, calvinista o metafisica. Sposata ai suoi tram colorati rivela invece il suo lato più popolare, laico e giocherellone. Così abbiamo provato a ritrarla. Come ci raccontavano certe cartoline di un tempo. Dove un tram birichino sbucava inaspettato da qualche via laterale o s'arrestava impertinente al capolinea nel bel mezzo di piazza Carlo Felice, facendoci sorridere indulgenti e complici.