Il tram n° 614 del 1928 è l’unico esemplare rimasto della serie 600-625, ultima interamente costruita nelle officine dell’allora Azienda Tranvie Municipali (ATM). Le 600, vetture a due assi, sono le prime dotate di cassa metallica e sono soprannominate “ferri da stiro” per il vapore acqueo che si forma sulle resistenze poste sul tetto durante determinate situazioni atmosferiche. Nascono bidirezionali, ma in occasione delle prime revisioni generali vengono modificate in unidirezionali e dotate di porte pneumatiche. Vestono dapprima la caratteristica livrea rosso crema, ma quasi subito vengono ricolorate nel nuovo “bi-verde” previsto dal decreto ministeriale del 1929. Il tram 614 ha prestato servizio sulla rete urbana di Torino fino alla fine degli anni Cinquanta. Successivamente, non più idonee per l’accresciuto volume di passeggeri del dopoguerra, le vetture della serie 600 vengono progressivamente dismesse. Alcuni esemplari sono utilizzati per la realizzazione di altri tram, mentre la vettura 614 è accantonata a Torino presso un demolitore. Nel 1968 viene acquistata da un gruppo di appassionati che decide di utilizzarla per farne il proprio luogo di ritrovo. Privata del truck, viene quindi trasportata nella frazione Piagera di Gabiano in provincia di Alessandria, dove trova collocazione presso il parco fluviale del Po e viene utilizzata come zona coperta di un’area pic-nic. Il tram caratterizza quel luogo tanto da fargli assumere il toponimo “Località Tram”.
A partire dagli anni 2000 la vettura viene progressivamente abbandonata ed è oggetto di atti vandalici. Inoltre, patisce sempre più l’esposizione alle intemperie. Nel 2012 l’ATTS si interessa alla 614 e la recupera scambiandola con la cassa del tram 3186 che viene posizionata nella stessa area. Il tram viene portato prima in terreno privato a Leini, poi nel 2015 nel deposito GTT della Metropolitana a Collegno, dove sono ospitati i mezzi ATTS in attesa di restauro. In questo sito è oggetto dei primi interventi dei soci operativi finalizzati a prevenire un ulteriore deterioramento del mezzo: applicazione vernice protettiva, rimozioni parti lignee e metalliche danneggiate, pulizia generale. Il tram, anche se protetto, è all’aperto e necessita di una nuova collocazione e di un urgente intervento di restauro.
Atts, perciò si mette alla ricerca di contributi per iniziare le attività di ripristino estetico e funzionale e per portare il mezzo in luogo coperto. Grazie all’interesse di alcuni soci, nella primavera dello scorso anno, viene avviata una nuova e interessante collaborazione con la Cooperativa Liberi Tutti. Essa è una realtà radicata sul territorio che si occupa, tra le tante cose, di progettazione e sostegno alle associazioni nella ricerca e nell’elaborazione di bandi. Questa partnership permette l’avvio di un’azione di ricerca di possibili finanziamenti finalizzati al ripristino di qualcuno dei nostri mezzi storici non ancora restaurati.
Sono attivati una serie di contatti molto proficui e si elabora un progetto articolato e compartecipato di restauro del tram 614 che ha finalmente permesso l’assegnazione del “Bando Restauri - Cantieri Diffusi 2021” di Fondazione CRT. La finalità di questo bando è sostenere interventi di recupero del patrimonio storico artistico e architettonico regionale per favorirne la conoscenza e la fruizione da parte di un ampio pubblico. Si tratta di un grande risultato dell’associazione, non solo perché permette di avviare i lavori su un mezzo unico e bisognoso di un intervento urgente, ma anche perché, per la prima volta un tram viene riconosciuto come parte del patrimonio storico-artistico collettivo. La quota di cofinanziamento del bando è garantita dalla generosa donazione di un socio.
Questo contributo permetterà l’avvio dei lavori e la creazione di una serie di relazioni utili a far conoscere l’operato dell’ATTS e ad avvicinare nuove persone e nuove professionalità alle nostre attività. Si è pensato di lavorare ad un progetto di “Tram di quartiere” coinvolgendo realtà operative collocate nei pressi della sede ATTS di Ponte Mosca, nel quartiere Aurora di Torino. Il cantiere sarà ospitato dalla Casa del Quartiere “Cecchi Point” di via Antonio Cecchi, dove in uno spazio coperto all’interno del cortile sarà collocata la vettura. Le lavorazioni saranno realizzate dalle Officine Creative, spazio per artigiani presente nella stessa Casa del Quartiere. Anche i soci operativi ATTS daranno il loro competente contributo sia nel cantiere, che attraverso la ricerca di materiale e documentazione. L’intervento finanziato si svolgerà nel corso del 2022. I lavori sono incentrati essenzialmente sul risanamento della cassa e degli interni del tram, mentre è rimandato ad una fase successiva il più complesso ripristino funzionale. Inizialmente, le singole parti del tram verranno smontate, pulite, catalogate e restaurate. Qualora le condizioni di conservazione non consentano un ripristino dei pezzi originali, verranno realizzate copie anche sulla base di progetti e documentazione presenti nei nostri archivi e tra le nostre foto. Parallelamente il cantiere si occuperà anche del telaio del tram, sul quale saranno applicati in modo da non essere visibili i nuovi impianti elettrici a bassa tensione e le nuove condotte pneumatiche. Per motivi di sicurezza ed esigenze di omologazione i comandi della vettura saranno simili a quelli presenti sui tram storici attualmente in circolazione. L’ultima fase del restauro prevede la verniciatura finale, fatta a mano coerentemente con le modalità operative dell’epoca, la realizzazione delle decorazioni, delle scritte e dei particolari. La colorazione scelta sarà quella bi-verde che ha caratterizzato la vettura dopo l’entrata in vigore del decreto ministeriale del 1929. Il tram sarà quindi fruibile in forma statica, ma predisposto per il prosieguo dei lavori sulla parte meccanica di trazione.
La collocazione in luogo accessibile a tutti consentirà un ampio coinvolgimento del pubblico, anche attraverso la realizzazione di appositi eventi e permetterà una ampia visibilità delle varie fasi operative del cantiere. Con questo si apre un nuovo approccio al restauro da parte di ATTS, più inclusivo, aperto a tutti e incentrato sul territorio. Sicuramente l’associazione beneficerà delle competenze delle nuove professionalità presenti e dell’inserimento in un contesto operativo diverso. In cambio restituirà alla città e ai suoi abitanti un nuovo e prezioso bene culturale che porta con sé una storia unica e particolare.
L'intervento di restauro è realizzato grazie al contributo di Fondazione CRT
I TRAM DI DEBRECEN
di José Banaudo (traduzione Michele Bordone)
Durante il nostro soggiorno a Debrecen nei giorni 1 e 2 Settembre abbiamo avuto l'occasione di visitare le linee tranviarie gestite dalla compagnia DKV (Debreceni Kozlekedesi Vallalat - Compagnia dei Trasporti di Debrecen).
A scartamento normale e con una lunghezza di 19 Km, il servizio si compone di due linee aventi un tronco in comune dalla stazione ferroviaria principale Nagyallomas alla Piazza Calvin. (foto n° 01)
Da qui le due linee si separano:
La dotazione di servizio comprende undici vetture Ganz Hunslet KCSV6-1S costruite tra il 1994 ed il 1997 (numerate da 500 a 510) e diciotto vetture CAF Urbos 3 consegnate nel 2013-2014 (numerate da 511 a 528). Le motrici articolate a due elementi serie 500-510 sono state costruite a Budapest negli stabilimenti Ganz in collaborazione con l'inglese Hunslet. Hanno una capacità di 163 passeggeri ed una potenza di 340 kW / 460 Cv con quattro motori Ansaldo. Le vetture Urbos 3 a cinque elementi serie 511 - 528 prodotte dalla spagnola CAF negli stabilimenti di Beasain nel 2013 - 2014 hanno una capacità di 221 passeggeri ed una potenza di 336 kW / 455 Cv.
Il gestore DKV possiede anche come riserva di esercizio cinque vetture modello FVV CMS 4 costruite nelle proprie officine tra il 1994 ed il 1997 più quattro motrici storiche e due motrici di servizio.
La vettura CAF Urbos 3 n° 511 sulla linea 2 incrocia la 518 della linea 1 alla fermata VAROSHAZA (municipio) davanti al Kistemplom, piccolo tempio riformato che due tempeste successive hanno privato della sua copertura a forma di bulbo... (foto n° 02)
Sulla linea 1 si può vedere la vettura 501 nella PLAC UTCA e la 503 al capolinea della stazione ferroviaria NAGYALLOMAS. (foto n° 3 - 4)
Le vetture sono decorate con una fenice, uccello mitico simbolo della città di Debrecen come si può vedere sulle vetture 515, 511 e 518 alla fermata VAROSHAZA (municipio) nella Plac utca. (foto n° 02 - 05 - 06)
Per andare dalla stazione al centro città il tronco in comune alle due linee segue la PLAC UTCA lungo la quale si possono ammirare alcune belle opere di "Art Nouveau " tipiche del l’Europa Centrale come questo ingresso ad un' antica galleria commerciale. (foto n° 07)
Lungo la centrale PLAC UTCA si trova la fermata VAROSHAZA, dove si incrociano le vetture 512 e 524, la quale serve il municipio ed il piccolo tempio riformato. La città di Debrecen è stata nel XVI secolo il punto più attivo di partenza della riforma protestante in Ungheria. (foto n° 08)
Le vetture 514 e 515 si incrociano sulla KOSSUTH TER dove sta passando anche la più agiata 504 in direzione della stazione. Questa piazza è dedicata a Lajos Kossuth, giornalista, uomo politico e rivoluzionario ungherese del XIX secolo. E' in questa piazza che si erge il Nagytemplom, principale tempio protestante della città. (foto n° 09 - 10)
La vettura 511 lascia la KOSSUTH TER con i suoi pali di sostegno della linea aerea artisticamente lavorati diretta verso la biforcazione della Kalvin tér molto vicina, mentre la motrice 510 si dirige verso la stazione decorata con una pellicola pubblicitaria della compagnia aerea ungherese Wizzair. (foto n° 11 - 12)
Le vetture 504 e 503 attraversano la KOSSUTH TER in direzione della stazione Nagyallomas. Nella lingua magiara il termine "stazione" si traduce indifferentemente "allomas" come a Debrecen o a Szeged oppure "palyaudvar" come a Budapest o a Miskolc. (foto n° 13 - 14)