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Il raccordo dell'Arsenale Militare
di Paolo Arlandi

 

La prima ipotesi di una ferrovia per raggiungere l’Officina di Artiglieria dell'Arsenale risale al 13 maggio 1871. Secondo quanto proposto dal servizio del Genio Militare la linea, allacciata allo scalo di Porta Susa, avrebbe compreso tre segmenti di binario rettilinei, perpendicolari fra loro, collegati con piattaforme girevoli. Un disegno adatto al tipo di trazione animale previsto, ma che avrebbe limitato il traffico all’inoltro di un carro per volta. La dimensione ridotta delle piattaforme, inoltre, avrebbe imposto un passo assiale assai limitato.
Il 27 novembre 1872, il Genio Militare trasmise un nuovo progetto con indicazione di un diverso tracciato per la linea di raccordo, dettato dalla scelta di sostituire la trazione animale con quella a vapore e di consentire il traffico di interi convogli. Dal nuovo elaborato scomparvero le piattaforme girevoli, il binario presentò una sola curva fra corso Oporto e corso San Martino e l'innesto direttamente sulla linea ferroviaria principale. La soluzione fu anche conseguente al divieto che la SFAI oppose all’ingresso del raccordo nello scalo di Porta Susa.
Il 7 luglio 1877 si stipularono la convenzione e l’atto di concessione del Comune per la costruzione del tratto di linea. All’Officina di Artiglieria i lavori per l’apertura del nuovo ingresso destinato ai carri ferroviari, in corso Re Umberto 7 angolo corso Oporto, terminarono il 10 aprile 1879. La “linea di diramazione” o “ferrovia militare”, com’è indicata sulla cartografia coeva, fu completata il 25 aprile 1879.
Intanto, a dicembre 1877, si conclusero gli studi per la fusione di un cannone da 100 tonnellate destinato alla Regia Marina. A fine marzo 1879 il cannone fu approntato e si attese la consegna dell’apposito carro a 12 assi, costruito dalla ditta Schneider di Le Creusot, per il trasporto alla Spezia.
Dopo una circolazione sperimentale, il primo trasporto sul raccordo avvenne il 5 luglio 1879, quando s’inviarono alla stazione di Torino Porta Susa tre cannoni di grosso calibro. Infine, il 26 dicembre alle ore 13, “un denso fumo di vaporiera e un sibilo acuto richiamava all’angolo di via Oporto e corso Re Umberto gran folla di curiosi e di passanti. S’era spalancato poco prima il nuovo portone che dall’interno dell’Arsenale riesce in via Re Umberto e da cui parte il nuovo binario che per via Oporto conduce alla ferrovia di Porta Susa. Una vaporiera d’alta forza ne era uscita lentamente, mandando frequenti sbuffi di fumo nerastro. Appena oltrepassata la soglia del portone la macchina si arrestò e comparvero un nuovo immenso carro ferroviario con suvvi un cannone colosso”.
Sul binario militare si svolse negli anni successivi un raro traffico, legato a saltuari invii di pezzi di artiglieria pesante. Pertanto l’articolo 2 della convenzione con il Comune, rinnovata il 12 ottobre 1907, impose all’Amministrazione militare, durante gli intervalli di non utilizzo del raccordo, “di riempire lo spazio compreso fra rotaia e controrotaia con ghiaietta e sabbia, in modo da eguagliare il piano stradale”.
Il progetto di abbassamento del piano nel ferro del nodo di Torino vide una prima attuazione nel 1915, con il posizionamento in trincea del tratto di linea fra Bivio Crocetta e Torino Porta Susa. Le opere inizialmente compresero in pratica solo il cavalcavia di corso Vittorio Emanuele II e la conseguente eliminazione del trafficato passaggio a livello, ma la nuova sistemazione della linea ferroviaria non consentì più la diramazione a raso su corso Castelfidardo. In conseguenza il raccordo militare rimase allacciato alla stazione di Porta Susa tramite il binario posato nel 1906 su corso Grugliasco, a favore della Società Tranvie e Ferrovie Economiche.
L’Officina di Artiglieria, cessata l’operatività nel 1925, fu ceduta con il raccordo al Comune il 30 giugno 1926. La demolizione fu deliberata a fine 1927. I lavori di abbattimento degli impianti della fonderia terminarono, per il fronte di corso Oporto, a giugno 1933. Il binario di raccordo fu smantellato durante la demolizione degli edifici.

IMMAGINI
Fig. 1 - 1884. Raccordo per l'Officina di Costruzioni di Artiglieria (Piano Generale della Città di Torino, ASCT, Tipi e Disegni, 64.5.15, edizioni Fratelli Doyen)
Fig. 2 - 1926. Particolare dell'innesto del binario militare sul raccordo dello Scalo di Porta Susa, dopo l'abbassamento del piano della ferrovia (Piano Regolatore Generale 1926, F03-F04, edizioni Fratelli Doyen).
Fig. 3 - 1925. Curva del binario militare fra corso Oporto e corso Grugliasco (Ferrovie dello Stato, convenzione con STTFE, archivio Compartimentale FS Torino, collezione FERALP Bussoleno).